Visione

"La città del futuro non è solo un’idea astratta, ma un progetto concreto che richiede il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholders"

Le città negli ultimi 30 anni sono state travolte da processi globali che hanno favorito l’aumento di flussi di beni, persone, risorse e la competizione tra territori per attrarre attività economiche sempre più mobili.

L’emergenza climatica e la crisi pandemica hanno reso poi ancora più urgente la necessità di una transizione energetica verso un modello di sviluppo che metta al centro i cittadini e la salvaguardia dell’ambiente nel quale vivono.

Questi processi hanno avuto forti ripercussioni sulla crescita delle disuguaglianze e della precarietà, sulla fruizione dei diritti sociali, sulle diverse geografie urbane e sulla qualità di vita nelle città.

L’insieme di questi elementi critici traccia molti vincoli ma anche opportunità.

Oggi non è chiaramente leggibile una visione strategica di Firenze che faccia perno su queste opportunità per governare i fenomeni complessi che la attraversano.

 

MetroPolit è un’associazione basata a Firenze che ha l’obiettivo di coinvolgere i cittadini e le realtà del territorio per immaginare la città del futuro e per disegnare una strategia integrata per provare a costruirla.

MetroPolit nasce dall’esigenza di riunire diverse competenze per elaborare proposte e strategie in grado di governare il cambiamento e guidare i processi di trasformazione urbana.

Per fare questo MetroPolit si propone di aggregare le energie e le forze civiche della città che hanno interesse a contribuire alla costruzione di un progetto collettivo per Firenze in linea con le parole attualissime del Rapporto del 2001 Progettare Firenze: «La qualità della vita urbana, la coesione sociale, il dinamismo culturale diventano componenti sempre più importanti dello sviluppo economico. Da qui discendono le nuove opportunità per le città. Riuscire a integrare e a coordinare efficacemente le funzioni economiche, sociali e culturali diventa decisivo per sviluppare l’economia e per migliorare le condizioni di vita degli abitanti. Sempre di più, dunque, il destino delle città è nelle loro stesse mani. Dipende dalla capacità di esprimere una classe dirigente coesa e un progetto».